Casa AH.

Il progetto nasce dal luogo, ha interpretato ed ascoltato il suo "genius loci". Più che mai il luogo, per la sua fortissima identità, ha dettato le soluzioni progettuali. A partire dall'ubicazione: un'unica possibile. Perché, naturalmente ed inconsapevolmente, quando lo vivi ti fermi lì, perché è sempre lì che ti senti in armonia con il luogo, perché è lì che ne cogli tutta la sua forza. E poi, naturalmente ed inconsapevolmente, non puoi che guardare in quell’unica direzione, città-isole-tramonto, inquadrata dalla sua stessa orografia, perché non si riesce a distogliere lo sguardo, perché ti cattura. Ed è il luogo stesso che genera la forma dell’architettura, nasce da se stesso, come in un processo geologico intrusivo. Ogni altra forma, per quanto perfettamente rispettosa, reinterpretativa o mimetica del linguaggio architettonico della tradizione, violerebbe l’armonia del luogo, risulterebbe estranea, invadente ed impertinente. Invece, un lembo di terra, della stessa terra, è disponibile ad ospitarne le funzioni richieste, si alza morbida per contenere uno spazio. Ne nasce una forma organica che segue le curve di livello che, consapevolmente ed obbligatoriamente, da le spalle a monte e si apre a valle. Una parete cieca a monte su cui insiste l' "infinity library" ed una parete vetrata continua a valle che deve consentire alle funzioni dell’abitare richieste dalla committenza di relazionarsi direttamente con quella "visione unica". Cosicché l'architettura, quasi interrata, si nasconde all’estraneo e si svela soltanto a chi la abita. Introversa ai più ed estroversa a chi la abita. L’ampia vetrata, che ne determina il linguaggio moderno, non è una concessione alle architetture contemporanee ma una reale necessità imposta dal luogo. Così come tutto il resto. Le pareti con le antiche decorazioni ottenute a rullo, talvolta rinvenute sotto la dismessa carta da parati, per quanto degradate sono state mantenute e trattate con u semplice fissativo trasparente; i pavimenti decorati sono stati integrati con superfici in resina. La stessa resina riveste le pareti dei bagni.

Casa AH., Erice (Trapani)
Progetto : 2016
Tipologia : nuova costruzione
Progettista : Arch. Gianfranco Naso
Collaboratori : Arch. Mauro Di Giorgio, Fabio Amantia (grafiche)
Committente : Privato
Materiali previsti : Struttura in calcestruzzo di cemento armato, tetto giardino.